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Trattamenti cellulite: carbossiterapia
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Note storiche e ricerca medico-universitaria
La Carbossiterapia è un trattamento cellulite che trae origine nell’ambito della medicina termale. Dal 1932 la somministrazione di anidride carbonica (= biossido dii carbonio = CO2) è praticata in tali strutture e gli studi effettuati hanno mostrato un evidente e positivo effetto negli artereopatici, con un aumento del tempo di marcia, e nel trattamento del fenomeno di Raynaud. Le segnalazioni di un miglioramento degli inestetismi cutanei nel corso dei trattamenti hanno indotto un centro universitario a condurre specifiche ricerche (Chirurgia Plastica dell’Università degli Studi di Siena – prof. Carlo D’Aniello e prof. Cesare Brandi).
In particolare è stato possibile accertare l’efficacia della Carbossiterapia, praticata per via sottocutanea e con metodologie adeguate e apparecchiature riconosciute dal Ministero della Salute Italiano, nella:
- riduzione delle adiposità (correlata sia ad una diretta azione lipoclasica, sia ad un aumento della lipolisi legata all’aumentata disponibilità locale di ossigeno);
- miglioramento a livello microcircolatorio periferico, con maggior apporto di ossigeno e nutrienti;
- aumento dell’elasticità della cute e conseguente positivo effetto sulla flaccidità cutanea;
- correzione delle irregolarità cutanee (sia da sola che in associazione ad interventi di liposuzione);
- implementazione dei risultati ottenibili con altre tecniche nel body-contouring.
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Le immagini hanno solo scopo dimostrativo. Il risultato può variare da cliente a cliente e solo dopo una prima visita è possibile accertare il risultato.
COME FUNZIONA?
L’angiogenesi (la formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da vasi preesistenti) - un aumento di CO2 stimola una maggiore angiogenesi attraverso la stimolazione del rilascio di fattori di crescita delle cellule endoteliali.
Rilascio dell’O2 dall’emoglobina (effetto Bohr) - L’emoglobina (Hb) è una proteina con il ruolo di trasportare l’ossigeno dai polmoni ai tessuti e il biossido di carbonio e l’idrogeno dai tessuti ai polmoni e ai reni. stimola il rilascio di ossigeno da parte dell’emoglobina, nei tessuti dove viene iniettata la CO2.
Azione catabolica sugli acidi grassi (aumento del metabolismo locale) - Un maggior apporto di ossigeno significa maggiore disponibilità di “carburante” per i processi catabolici ossidativi degli acidi grassi (lipolisi metabolica), con conseguente aumento del metabolismo lipidico locale e diminuzione del tessuto adiposo sottocutaneo.
Stimolazione fibroblastica – l’azione di scollamento dermo-subdermico delle iniezioni di Carbossiterapia stimolano l’attività dei fibroblasti con conseguente aumento e riallineamento delle fibre di collagene, aumentando in questo modo l’elasticità della cute in media del 55% (dato pubblicato sul giornale medico “Aesthetic Plastic Surgery” nel 2004).
PER RIASSUMERE...
Quali sono le indicazioni terapeutiche della Carbossiterapia?
- Dermatologia (alopecia androgenetica, alopecia areata, telogen effluvium, psoriasi, sclerodermia, ulcere cutanee);
- Flebologia (insufficienze venose e linfatiche, con o senza ritenzione idrica);
- Angiologia (arteriopatie periferiche e microangiopatie, sindrome Raynaud, acrocianosi);
- Reumatologia (lombalgie, cervicalgie, affezioni artroreumatiche croniche, affezioni flogistiche acute - epicondiliti, periartriti, ecc);
- Andrologia (disfunzione erettile di eziologie angiopatica);
- Ginecologia (disfunzione sessuale di eziologie vascolare, in diabete, menopausa o post-parto);
- Chirurgia Plastica (pre/post liposuzione);
- Medicina dello sport.
In che cosa consiste il trattamento?
Il trattamento cellulite deve essere sempre eseguito da un medico che garantisce così, con la sua professionalità, l’attenzione seguita nella scelta dell’apparecchiatura e nelle modalità di utilizzo della stessa.
Il trattamento è sicuro, non presenta alcun tipo di tossicità (la CO2 è normalmente prodotta durante la respirazione e il gas è quello usato negli interventi chirurgici eseguiti con metodica laparoscopica).
Non richiede alcun tipo di anestesia.
Che cosa possiamo curare con la Carbossiterapia?
- Cellulite e body-contouring
Nella cosiddetta cellulite, le alterazioni del microcircolo, del metabolismo tessutale e del sistema linfatico, provocano una serie di inestetismi (pelle a buccia d’arancia, dimpling, etc).
Subito dopo la carbossiterapia, si ottiene una riapertura dei capillari chiusi, un aumento locale dell’ossigeno, la riattivazione del metabolismo e del drenaggio linfatico e venoso.
Dopo un ciclo terapeutico, i risultati estetici sono apprezzabili.
Anche al livello circolatorio si ottengono ottimi risultati funzionali - gambe più leggere già dalla prima seduta terapeutica), ed estetici - riduzione delle teleangectasie (piccoli vasi ematici visibili sulla cute).
- Lassità cutanea
I primi risultati sono già visibili dopo poche sedute – migliora la qualità ed il colore della pelle, aumenta l’elasticità della cute che risulta più tonica e rivitalizzata.
- Smagliature e cicatrici
Le strie rosse recenti e le strie post-parto sono risolte in modo definitivo, dopo poche sedute di Carbossiterapia. Le smagliature datate e le cicatrici di varia natura, pur non scomparendo, migliorano significativamente.
- Alopecia
La Carbossiterapia aumenta l’apporto locale di ossigeno e nutrienti e stimola i bulbi dei capelli atrofizzati, stimolando così, seduta per seduta, la ricrescita dei capelli, senza nessun effetto collaterale.
Posso avere effetti collaterali?
Con l’utilizzo di apparecchiature certificate non vi è assolutamente alcun rischio di embolia neanche se, accidentalmente si inietta la CO2 direttamente in un vaso sanguigno (la CO2 è hemosolubile).
È dolorosa?
Quante sedute dovrei fare?
Per alcune patologie, viene raccomandato una seduta mensile di mantenimento dei risultati ottenuti.
Controindicazioni
- controindicazioni assolute: scompenso cardio-circolatorio conclamato, insufficienza renale grave, grave ipertensione, insufficienza epatica grave, esiti di ictus o TIA, assunzione di metformina o altre biguanidi, acetazolamide, diclofenamide o altri inibitori dell'anidrasi carbonica, gangrena gassosa, gravidanza
- controindicazioni provvisorie: infarto miocardico, angina instabile, flebiti recenti, tromboembolia arteriosa (entro tre mesi dall'inizio della cura).